Servitù pubblica di scolo
diritti demaniali su beni altrui
Servitù pubblica di scolo
A chi competono gli obblighi manutentivi
15 Gennaio 2024
Un caso assai frequente che gli uffici pubblici sono tenuti a risolvere riguarda l’individuazione del soggetto che deve farsi carico della manutenzione (pulizia) dei canali di scolo che interessano strade comunali, provinciali.
In questi casi siamo in presenza di servitù prediali pubbliche che ricadono sul fondo del soggetto proprietario delle aree adiacenti a strade pubbliche.
Chi deve farsi carico della rimozione di detriti che, in via naturale, si formano all’interno dei canali? L’Ente pubblico che usufruisce della servitù, oppure il soggetto che è proprietario del fondo gravato si siffatto vincolo?
La disciplina contenuta nel Codice Civile
L’art. 825 del Codice Civile disciplina i diritti demaniali su beni altrui. Tale disposizione stabilisce che “Sono parimenti soggetti al regime del demanio pubblico, i diritti reali che spettano allo Stato, alle province e ai comuni su beni appartenenti ad altri soggetti, quando i diritti stessi sono costituiti per l'utilità di alcuno dei beni indicati dagli articoli precedenti o per il conseguimento di fini di pubblico interesse corrispondenti a quelli a cui servono i beni medesimi”.
I diritti reali pubblici
Si possono distinguere due tipologie di diritti reali pubblici (i quali si sostanziano di regola in servitù) che conseguono dal sopra riportato art. 825 del Codice Civile:
a) i diritti reali su beni altrui a vantaggio di un bene demaniale. Appartengono a questa categoria le cosiddette servitù prediali pubbliche, le quali sono costituite a carico di un fondo per l’utilità di un fondo dominante. Appartengono a questa categoria le servitù di deflusso delle acque di provenienza stradale sui fondi sottostanti (si veda l’art. 15, co. 1, lett. d), del Codice della strada), il quale stabilisce che “Su tutte le strade e loro pertinenze è vietato: ….d) impedire il libero deflusso delle acque che si scaricano sui terreni sottostanti”.
Di regola, quando le servitù prediali pubbliche sono costituite ex lege, come nell’esempio illustrato, non sorge in capo ai privati proprietari dei terreni gravati da servitù il diritto all’indennità di esproprio ex art. 42, co. 3, Cost (si veda anche Corte Costituzionale n. 6/1966);
b) i diritti reali collettivi aventi ad oggetto cose mobili e immobili appartenenti ad un terzo rispetto alla collettività utente. Si parla a tale proposito di diritti (o “servitù”) di uso pubblico. Sono costituiti per il conseguimento di un fine di pubblico interesse analogo a quello demaniale, indipendentemente dal loro asservimento ad altro bene demaniale. Questi diritti si distinguono da quelli che precedono per la mancanza della cosiddetta predialità, in quanto essi non sono serventi rispetto ad un fondo demaniale (quindi vi è solo il fondo servente, mentre manca un fondo dominante); essi insistono su beni privati e, di regola, sono a favore di una collettività determinata. Tipico esempio sono le strade privata gravate da servitù...