La motivazione cambia tra i casi di pianificazione generale di vaste aree e di aree divenute “zone bianche”
La motivazione cambia tra i casi di pianificazione generale di vaste aree e di aree divenute...
La motivazione cambia tra i casi di pianificazione generale di vaste aree e di aree divenute...
Il potere di pianificazione urbanistica del territorio non è limitato alla individuazione delle destinazioni delle zone del territorio comunale e, in particolare, alla possibilità e limiti edificatori delle stesse; al contrario, tale potere di pianificazione deve essere rettamente inteso in relazione ad un concetto di urbanistica che, per mezzo della disciplina dell'utilizzo delle aree, realizzi anche finalità economico — sociali della comunità locale (non in contrasto ma anzi in armonico rapporto con analoghi interessi di altre comunità territoriali, regionali e dello Stato), nel quadro di rispetto e positiva attuazione di valori (e segnatamente di quelli ambientali fino al punto di prevedere il c.d. consumo zero di suolo), che trovano il proprio fondamento nella Costituzione (Cons. Stato, Sez. IV, 18 settembre 2017, n. 4352).
Va condivisa quella giurisprudenza (TAR Lazio – Roma, Sez. II-quater, 2 agosto 2021, n. 9144) per cui gli oneri motivazionali risultano differentemente modulati a seconda che si tratti di provvedere alla pianificazione generale di vaste aree del territorio comunale oppure di puntuali aree divenute “zone bianche”.
Nel primo caso non sussiste l'obbligo di motivazione sancito dall’art. 3 della legge n. 241 del 1990, in quanto, trattandosi di atto generale, non trova applicazione come espressamente previsto dal comma 2 della medesima disposizione. Non si devono perciò esplicitare i motivi delle scelte operate «se non richiamando le ragioni di carattere generale che giustificano...
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