Il delitto di indebita destinazione di denaro.
D.L. 4 luglio 2024, n. 92
Il delitto di indebita destinazione di denaro.
a cura di Mauro Bellesia
26 Agosto 2024
Il D.L. 4 luglio 2024, n. 92 è molto noto perché abroga il delitto di abuso d'ufficio.
Tuttavia, l'art. 9, comma 1, del D.L. 4 luglio 2024, n. 92, introduce l'art. 314 bis del Codice Penale, prevedendo un nuovo delitto che crea qualche pensiero (in più) ai Responsabili dei servizi finanziari degli enti locali.
Si tratta del delitto di indebita destinazione di denaro, con un ingiusto vantaggio patrimoniale o un ingiusto danno per altri.
L'art. 314 bis del Codice Penale, recita testualmente:
"Fuori dei casi previsti dall'articolo 314 [peculato], il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.".
Quindi, viene introdotto una sorta di reato intermedio tra peculato e abuso d'ufficio, con una sanzione, peraltro, rilevante in capo al «pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio», ovvero la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Da una prima analisi, non sfugge una connessione con il ruolo e le funzioni del Responsabile del servizio finanziario (o semplicemente "Ragioniere" dell'Ente) attribuite dal Tuel, D. Lgs. 18/8/2000, n. 267.
Infatti, l'art. 153 del Tuel, denominato "Servizio economico-finanziario", comma 1, affida a tale figura "il coordinamento e la gestione dell'attività finanziaria" dell'ente, sottolineando sia un potere di coordinamento generale, sia un potere esclusivo di gestione dell'attività finanziaria nel suo aspetto prettamente tecnico-contabile.
In tal senso si esprime anche il successivo comma 4: esso "è preposto ... alla regolare tenuta della contabilità"; preposto significa che è messo a capo e ne è l'unico responsabile.