AUMENTI PER I RINNOVI CONTRATTUALI E FINANZIAMENTO DEL WELFARE INTEGRATIVO
previsione di significativi aumenti per i rinnovi contrattuali
AUMENTI PER I RINNOVI CONTRATTUALI E FINANZIAMENTO DEL WELFARE INTEGRATIVO
a cura di Arturo Bianco
13 Gennaio 2025
La disposizione di maggiore rilievo della legge di bilancio 2025 per i dipendenti delle PA è costituita dalla previsione di significativi aumenti per i rinnovi contrattuali, sia del triennio 2022/2024 che di quello 2025/2027 che di quello 2028/2030. Le risorse spostate dai fondi al finanziamento del welfare integrativo vanno comprese nel tetto del salario accessorio dell’anno 2016.
La previsione di aumenti contrattuali per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti pubblici, ivi compreso il personale degli enti locali, costituisce senza alcun dubbio la novità di maggiore rilievo della legge n. 207/2024, cd di bilancio 2025, per il personale dipendente da PA. Siamo in presenza di aumenti che si aggiungono a quelli già previsti per il finanziamento degli incrementi del CCNL del triennio 2022/2024. Sono inoltre previsti i tetti per gli aumenti contrattuali dei trienni 202572017 e 2028/2030. Per le amministrazioni non statali tali aumenti sono a carico delle singole amministrazioni. Le cifre della legge di bilancio 2025 sono comprensive degli oneri riflessi e dell’Irap per la quota a carico dei datori di lavoro. Le risorse destinate al finanziamento del welfare integrativo e provenienti dai fondi per la contrattazione decentrata devono essere comprese nel tetto del salario accessorio dell’anno 2016.
I RINNOVI CONTRATTUALI
Per finanziare il rinnovo contrattuale del triennio 2022/2024 ogni amministrazione deve stanziare una cifra aggiuntiva pari allo 0,22% del monte salari dell’anno 2022. Si arriva così ad un aumento del 6%, incremento che è comprensivo, sia degli oneri riflessi e dell’Irap che della indennità di vacanza contrattuale e del suo incremento di 6,7 volte che tutte le amministrazioni hanno o applicato a dicembre 2023 o nell’anno 2024, e che va ovviamente mantenuto. Le modalità di sua utilizzazione saranno decise dal rinnovo del CCNL, rinnovo che per le amministrazioni statali è già stato stipulato e che disciplina per l’appunto le modalità di corresponsione. Si può presumere che queste risorse saranno utilizzate già nell’anno 2025, quindi subito dopo la stipula del CCNL di tale triennio.
Per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego del triennio 2025/2027 sono previsti incrementi dello 1,8% per ognuno di tali anni, per cui si arriva a regime ad aumenti del 5,4%. Nel corso dell’anno 2025 una parte di queste risorse dovrà essere utilizzata per la corresponsione della indennità di vacanza contrattuale, la cui misura è fissata nello 0,6% del trattamento tabellare a partire dallo 1 aprile e nello 1% a partire da luglio. Tale indennità, come al solito, sarà riassorbita negli aumenti del trattamento economico fondamentale disposti dal CCNL di tale triennio.
Vengono infine quantificati i costi degli aumenti che deriveranno dai rinnovi dei contratti nazionali del triennio 2028/2023, aumenti la cui misura percentuale viene fissata nello 1,9% per l’anno 2028, a cui si aggiungerà il 2% sia nel 2029 che nel 2030, per cui si arriva complessivamente alla cifra del 5,9%, comprensiva dell’Irap e degli oneri riflessi.
Nei bilanci preventivi dell’anno 2025 e del triennio 2025/2027, nonché nel DUP del triennio 2026/2028 le amministrazioni devono quindi inserire...