IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL PERSONALE DEGLI ENTI LOCALI
rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali
IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DEL PERSONALE DEGLI ENTI LOCALI
a cura di Arturo Bianco
03 Febbraio 2025
Le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali sono ad un punto morto, che rischia di prolungarsi almeno fino all’estate, anche per lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo delle RSU previste per il mese di aprile, determinando così un ritardo anche per l’avvio della contrattazione relativa al triennio 2025/2027.
Lo scorso 27 gennaio è stato definitivamente siglato il CCNL del triennio 2022/2024 per il personale delle funzioni centrali, il che pesa in modo assai marcato sul mancato raggiungimento della intesa per il personale delle funzioni locali e regionali, nonché di quello della sanità. E pesa inoltre in modo assai forte sull’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL del triennio 2025/2027.
GLI ALTRI COMPARTI
La preintesa per il contratto degli “statali” era stata firmata lo scorso 6 novembre: si deve evidenziare che ci sono voluti poco meno di 2 mesi sia per l’autorizzazione alla sottoscrizione da parte del Governo, con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri sia per il controllo da parte della Corte dei Conti (per il contratto dei dirigenti delle funzioni locali, di quelli non medici della sanità e dei segretari comunali sono passati oltre 7 mesi). Tale contratto è stato firmato dalla Cisl, dalla Confsal Unsa, dalla FLP e da Confintesa FP: non è stato firmato dalla Funzione Pubblica della Cgil, dalla Uil PA e da USB PI. Ovviamente le organizzazioni firmatarie sono rappresentative della maggioranza dei dipendenti delle amministrazioni centrali.
Nel comparto delle Funzioni Locali le organizzazioni di categoria della Cisl e del CSA non raggiungono invece la maggioranza dei dipendenti, per cui un contratto con queste sole organizzazioni non può essere firmato ed occorre la firma della Cgil e della Uil o di una di queste organizzazioni. La stessa condizione si realizza anche nel comparto sanità in cui la Cisl e le organizzazioni sindacali “autonome” che sono favorevoli alla stipula del contratto del triennio 2022/2024 non sono rappresentative della maggioranza del personale dipendente una volta che da tale schieramento si è “sfilata” una organizzazione sindacale autonoma degli infermieri.
LE POSIZIONI
Si deve sottolineare che da parte delle organizzazioni sindacali contrarie viene evidenziato che gli aumenti messi in campo per il rinnovo del contratto sono da considerare come largamente insufficienti, soprattutto alla luce dei tassi di inflazione che si sono registrati negli ultimi anni e che si prevede che si realizzeranno nei prossimi. Da parte delle organizzazioni favorevoli alla intesa si evidenzia che non è realistico immaginare un aumento di tali risorse alla luce della condizione della finanza pubblica. Da parte del Governo si sottolinea lo sforzo che è...